POST e MESSAGGI su FACEBOOK a PAGAMENTO: immagini con troppo testo, vengono rifiutati…
Oggi analizziamo insieme un comportamento assai curioso di Facebook quando si mette in evidenza un post attraverso il meccanismo della promozione a pagamento (o sponsorizzazione). Non sto parlando della promozione della pagina per ottenere nuovi “Mi piace”, ma della promozione della singola notizia (chiamata “post”).
L’analisi
Una fonte molto autorevole (ShopIgniter) ha esaminato più di 2000 post sia organici che a pagamento e su ognuno di essi ha misurato le performance in termini di interazioni e condivisioni. Esaminando i dati viene confermato un dato ormai noto: le immagini vengono maggiormente apprezzate su Facebook rispetto ad altri tipi di contenuto. Attenzione: molto dipende dal messaggio associato al contenuto che si posta.
Il Test
Abbiamo quindi preso due pagine aziendali su Facebook dello stesso brand ed effettuato un post identico, con un contenuto di un certo interesse. Per entrambi i post abbiamo attivato una promozione di 3 euro. L’immagine, come potete notare, contiene alcune parole per spiegare le varie parti che costituiscono il dente.
La Sorpresa
Abbiamo aspettato un po’, ma ecco che accade l’imprevedibile: il secondo post (identico al primo, ma fatto sulla seconda pagina aziendale per lo stesso brand) non viene approvato secondo le classiche regole qui riportate. “Il tuo post non è stato messo in evidenza in quanto l’immagine contiene un’eccessiva quantità di testo e, di conseguenza, viola le linee guida sulle pubblicità di Facebook. Il testo delle immagini sponsorizzate che appaiono nella sezione Notizie non può occupare più del 20% dell’immagine. Il post rimane pubblicato, ma non viene eseguito come inserzione. Ti sarà comunque addebitato l’importo relativo a visualizzazioni o clic ricevuti dalla tua inserzione prima che venisse rifiutata…”.
La Domanda
A questo punto è ovvio (oserei dire lecito) chiedersi come sia possibile che lo stesso identico post, fatto su due pagine aziendali DIVERSE dello stesso brand, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, con due account pubblicitari diversi, ottengano un risultato diametralmente opposto. Dobbiamo quindi supporre che ci sia un controllo “quasi” umano dietro ogni promozione di un post? Ai posteri l’ardua sentenza…
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